Prima degli Sleepytime Gorilla Museum c’erano gli Idiot Flesh. L’embrione sonoro ed estetico che si sarebbe poi incarnato negli autori di Grand Opening And Closing era già ben sviluppato in un rock nichilista che nega se stesso.

Nils Frykdahl e Dan Rathbun preparavano quindi il suono a venire maneggiando pericolosamente quell’avant-prog atonale discendente da Art Zoyd e Thinking Plague e che in Motherfucker giunge alle estreme conseguenze.

Idiot Flesh, Fancy

Tra fanfare circensi (Dead Like Us), frullati di digressioni bizzarre, furia metallica e bluegrass depravato (Chicken Little) e citazioni del tema del Padrino (Drowning), Fancy è una grottesca e surreale parata di cadaveri mossi dalle fila del diavolo, burattinaio in ombra col ghigno da pagliaccio.

La band si dissolve di lì a poco ed è per questo che The Straw ha un sapore particolare, epico epitaffio che dona vita sonora a The Hollow Men, toccante poema di T. S. Eliot.

(vaccination records, 1997)

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