La mia cara e giovane amica Gabriella – che sarà ben felice della paraculata, ma l’ho già avvertita – mi ha portato un sacchettino di semi di lavanda direttamente dalla Provenza, terra in cui la pianta nasce, cresce e si riproduce copiosamente e dove è ben integrata in cucina, soprattutto, a quanto pare, nei dolci. A me dei dolci non me ne frega un cazzo, sia chiaro. Ne mangio pochi, non ne cucino, non voglio fare il pasticcere da grande, ergo lascio alle altrui abilità il meraviglioso compito di prepararli. E di farmeli assaggiare.
Con sta lavanda qualcosa ce la dovrò pur fare, anche perché è quella alimentare. Ho quindi pensato che il primo incontro ravvicinato del terzo tipo con questo per me nuovo ingrediente potesse essere un simpatico flan. Ma ho già appuntato delle future ricette che sperimenterò nel futuro più prossimo che remoto. Ti tengo aggiornato/a, mio/a caro/a lettore/trice.
Per quest’oggi, la mia fulgida mente ha secreto uno sformato con zucchine, rosmarino e lavanda. Wa-tah! Mossa di karate.
Partiamo dall’ingredenteria, per non-so-quante-persone:
– 25 g di burro
– 25 g di farina 00
– 30 cl di latte parzialmente scremato
– una/due zucchine
– un uovo
– rametti di rosmarino ad libitum
– semi di lavanda senza esagerare
– sale
La base d’un flan è la besciamella. Quindi mi sparo la famosa crema con il consueto metodo, armato di frusta e d’un pentolino, prima il roux con burro e farina, poi verso il latte e girogirogirogirogiro finché non s’addensa. Aggiustatina di sale e lascio raffreddare.
La zucchina la grattugio, solo la parte esterna più saporita, la stufo con un po’ d’olio, aggiusto di sale. Una volta raffreddata la besciamella, la incorporo.
Alla salsa aggiungo anche del rosmarino tritato, i semi di lavanda, un tuorlo d’uovo e una chiara montata a neve. Quest’ultima non è una cosa zozza, come ben saprai.
Creo l’amalgamissima che poi verso in formine da forno già imburrate e pangrattate e che adagio in una teglia con un po’ d’acqua per il consueto Bagnomaria. 190° per il tempo che ci vuole, credo 40 minuti, non fare affidamento su tempi e dosi, io menefotto.
Stay tuna