Il recente ritorno di Josh T. Pearson dall’inferno di una lunga crisi personale è un’ottima chance per rispolverare i Lift To Experience, meteora di cui era voce e leader.

Nel concept controverso e al limite del fanatismo si invocano gli angeli di Dio e la discesa di Cristo in un viaggio che ha nel Texas la nuova Terra Promessa, ma sbucano spesso fucili nelle liriche.

Lift To Experience, The Texas-Jerusalem Crossroads

Diviso in due tomi, The Texas-Jerusalem Crossroads è in bilico tra scatti impetuosi alla Smiths e dolenti gospel, vigorosi folk e defibrillazioni alla My Bloody Valentine. Spesso si parte con la voce trasognata investita da uno sciame di raggi post-rock, in un clima maestoso che scruta l’infinito. Lì dove affiora un solenne spoken, si sfiora il disincanto solitario degli Slint.

Se devo proprio far due nomi, tiro in ballo Falling From Cloud 9, in cui Pearson si libra a cavallo della malinconia e mi squarcia il petto e Into The Storm, dai toni minacciosi che si diradano tra nuvole nostalgiche rosso sangue.

(bella union, 2001)

just as was told | down came the angels | falling from cloud 9 | with crippled wings | waiting to hit | the ground so soft | these are the days | when we shall touch | down with the prophets | to guard and guide you | into the storm