Chelsea Wolfe – Apokalypsis

Un rantolo demoniaco emerge da chissà dove saturando l’aria. S’interrompe e sboccia lo sghembo giro di Mer. Chelsea si muove sinuosa su questo manto sonoro che ondeggia come un gigantesco telo nero tormentato da una tempesta di vento. La Wolfe porta in dote l’anima gotica di Nico e Siouxsie ma è figlia dell’alternative rock degli anni…

Elliott Smith – Either/Or

In Either/Or Elliott Smith distilla tutta la sua tristezza dando forma a un’opera emotivamente possente. É il 1997, il grunge emette gli ultimi rantoli e i brani risentono di quelle variazioni armoniche ispide figlie del Seattle Sound nonostante sia viva la fascinazione per melodie Sixties. La voce è garbata e fragile, perfettamente incastonata negli scarni arrangiamenti, così come morbidi sono…

AGNES OBEL – AVENTINE

Immaginifico e surreale, Aventine ha la fragranza minerale del suolo zuppo di pioggia. La musica della Obel si posa leggera sull’anima con la benedizione di Satie e Debussy ma parla comunque una lingua autonoma. Voce, pianoforte, violino e violoncello tratteggiano un quadro impressionista elegante e senza punti deboli in cui i suoni caldi sono in perfetto…

Neil Finn – Try Whistling This

Lasciatosi alle spalle il successo dei Crowded House, Neil Finn si dedica con minore esposizione mediatica alla sua carriera solista. Il suo timbro garbato è l’abbraccio confortante di un mattino terso, ma le melodie accompagnano nuvole di malinconia sommessa pronte ad allungare le braccia filamentose fino a sfiorare l’orizzonte. Le idee sono piuttosto semplici, così…

Leonard Mynx – Vesper

Impossibile spiegare cosa trasmetta Vesper se non si immergono carne e spirito. Sulla giostra di Leonard Mynx ruotano fragili ninna-nanne cantautorali da cui grondano parole di afflizione, solitudine e piccole tragedie quotidiane. Non è il solito folk sognante che connette l’uomo alla natura, ma sono note in punta di piedi sulle crepe dell’Io che tentano…