Fregola sarda, cicerchia e pomodorino, colatura d’alici di Cetara e caciocavallo d’Agnone PAT

Ho ancora viva la scena: estraggo dalla custodia il dischetto di Leviathan, lo ficco nella piastra del lettore, parte Blood And Thunder. Apriti cielo, apritevi culi di migliaia di band là fuori. Quel riff mi ha tagliato le orecchie, mi ha fatto sgranare gli occhi e dire Uau!, c’è ancora speranza per il Roccherrolle cazzutto. Era l’1…

Whores – Gold

Sin dal nome, gli Whores non le mandano a dire. Dagli ampli prorompono suoni al cherosene, la batteria picchia con fare tellurico senza sosta, sono i figli molesti del rock estremo degli anni Novanta. Rigurgitati da quella Georgia che ha dato i natali a Mastodon, Kylesa e Baroness, non si sono mai scrollati di dosso…

Elliott Smith – Either/Or

In Either/Or Elliott Smith distilla tutta la sua tristezza dando forma a un’opera emotivamente possente. É il 1997, il grunge emette gli ultimi rantoli e i brani risentono di quelle variazioni armoniche ispide figlie del Seattle Sound nonostante sia viva la fascinazione per melodie Sixties. La voce è garbata e fragile, perfettamente incastonata negli scarni arrangiamenti, così come morbidi sono…

Idiot Flesh – Fancy

Prima degli Sleepytime Gorilla Museum c’erano gli Idiot Flesh. L’embrione sonoro ed estetico che si sarebbe poi incarnato negli autori di Grand Opening And Closing era già ben sviluppato in un rock nichilista che nega se stesso. Nils Frykdahl e Dan Rathbun preparavano quindi il suono a venire maneggiando pericolosamente quell’avant-prog atonale discendente da Art…